Testimonianze

Buongiorno a tutti!
Speriamo farvi approfittare delle testimonianze di persone cinquantenni  con esperienze positive o negative.
Se volete comunicarci la vostra esperienza non esitate a trasmetterla sul nostro sito.

Comments

  1. Sono una 51enne ticinese divorziata e rientrata recentemente dall’estero, senza diritto a indennitá ne aiuti di nessun tipo. Cerco lavoro da 1 anno e mezzo. Parlo 5 lingue, ho esperienza nel mondo della cultura e del turismo. Mi sto comunque candidando per tutti i tipi di lavori incluse le pulizie. Mi sono resa conto in questo tempo che vengo trattata con piú considerazione come straniera all’estero che come svizzera nel mio paese dove trovare un lavoro per una persona della mia etá e residente in Ticino é un’impresa quasi impossibile.

  2. Ho 56 anni, a fine novembre ho ricevuto la lettera di disdetta con scritto che a causa della crisi bla bla bla…. insomma è iniziato tutto cosi. Mi sono assentato per la morte di mio padre, 3 giorni di lutto poi sette qualche giorno di vacanza , durante questo periodo mi viene il colpo della strega, manco 3 settimane dal lavoro, premetto che sono in questa azienda da 11 anni e nello stesso stabile da 31 di cui 20 con l’azienda precedente. Torno al lavoro non ricevo condoglianze da parte del direttore, e sento che il mio lavoro è stato diviso in parte da due miei colleghi , ho pensato che bel gesto da parte della direzione, ma non capivo il motivo nel non avermi fatto le condoglianze. Dopo due mesi vengo avvisato che l’azienda va male e prossimamente dovremmo metterti al 50% e forse non possiamo piu’ garantire la tua posizione.Passano ulteriori due mesi e la batosta arriva “pur avendo lavorato bene e raggiunto buona parte degli obbiettivi prefissi anche nel periodo COVID”, la prendo un po’ alla leggera.
    Arriva dicembre prendo qualche giorno di vacanza nel periodo di natale. Sarei dovuto rientrare al lavoro ma avevo un tale rifiuto una situazione di malessere che non ce l’ho fatta, ora sono in malattia al limite del burn out, nel frattempo sto facendo le ricerche con poche risposte, potete capire come mi sento dopo le vostre testimonianze.
    Ho finito 31 anni in 3 mesi.
    Ringrazio 50etplus e tutti quelli che hanno scritto le loro testimonianze.

  3. Vorrei condividere con voi quello che mi è accaduto di recente.
    Dopo 15 anni di servizio ininterrotto, la mia società ha deciso di licenziarmi per ristrutturazione dello staff.
    Nel corso di questi lunghi 15 anni, ho assistito a diverse riorganizzazioni e quando, 6 anni fa, mi imposero il trasferimento a Lugano da Milano, capii che ero l’inizio del mio declino.
    Non erano importanti i sacrifici fatti, l’impegno e le capacità professionali.
    Ora, non voglio porre l’accento sull’aspetto emotivo, che pure ho vissuto molto male, ma su un aspetto strutturale e, penso, importante della legge sul lavoro in Svizzera.
    Risulta troppo facile disfarsi del personale con le legge sul lavoro, e sono decisamente precarie le protezioni per il lavoratore.
    Non trovo corretto che ci si approfitti del sistema elvetico in maniera distorta, per soddisfare fini poco, diciamo, etici.
    Avere 50 anni o più non è una malattia; avere una dignità, anch’essa non è una malattia; avere un cervello pensante non è una disabilità.
    Ecco, questo è quello che volevo condividere con voi.

  4. Buongiorno. Mi chiamo Elena,
    Nel 2016 sono stata licenziata, a 55 anni, con 27 anni di anzianità presso un istituto bancario.
    Nei due di disoccupazione, pur percependo l’indennità, mi sono data da fare subito con diverse attività indipendenti a ore (lezioni private, aiuto amministrativo, pulizie). In due anni da URC non è arrivato nemmeno un colloquio. Alla scadenza della disoccupazione mi sono trasferita in Italia per non dovere ricorrere all’assistenza e potere risparmiare sulle spese, cassa malati per prima.
    Continuo con i miei vari lavori ed ho ottenuto già dal 2018 lo status di indipendente dall’AVS.
    Perdere il lavoro è stato devastante ed abbandonare la Svizzera è stata una decisione molto sofferta.

  5. Ho 53 anni. Non ho famiglia. Sono cresciuta in Ticino e mi sono spostata nella Svizzera tedesca dopo il mio diploma specialistico, nel 1995. A quei tempi in Ticino come donna e “non figlia di” non c’era possibilità di fare carriera. Società internazionali oltre Gottardo (il tedesco non era la mia lingua migliore) mi hanno accolto a braccia aperte. Ho passato diversi anni tra Basilea, Zurigo e vicinanze svolgendo mansionin dirigenziali nel controlling di società internazionali quotate. Dopo una riorganizzazione, la crisi finanziaria del 2008-9 e soprattutto dopo Schengen, le cose sono cambiate. Prima chi veniva dal Ticino poteva facilmente trovare lavoro nella Svizzera oltralpe anche se non erano di madrelingua tedesca. Dopo Schengen e l’apertura dei mercati, negli ultimi 10 anni la Svizzera tedesca è stata invasa da chiunque avesse una buona padronanza dell’inglese (società internazionali) o di madrelingua tedesca. La Svizzera parla le lingue europee, non ha una sua lingua che deve essere appresa.
    Da almeno 10 anni negli uffici commerciali delle società internazionali vengono ingaggiati soprattutto ragazzi giovani (24-37 anni) da tutto il mondo (tantissimi italiani e francesi) in quanto solo l’inglese viene richiesto. Per quanto riguarda società svizzere (anche pubbliche come SBB, posta, ospedali, ecc.), sono state invase dai tedeschi e austriaci.
    Parlo 4 lingue, ho una formazione superiore, tanta esperienza e ogni anno spendo tanti soldi per corsi di aggiornamento. Ho fatto due corsi su “come candidarsi”. Ho pagato due consulenti HR per analizzare e migliarore le mie lettere e il mio CV. Ho lavorato anche gratis per poter proteggere il mio CV e riempire “i buchi”. La mia esperienza presso gli uffici di collocamento è stata iper-frustrante. Se non possono aiutare dovrebbero almeno non danneggiare le persone con le loro procedure assurde.
    E’ dal 2009 che cerco lavoro. Prima con condidature su inserzioni poi con candidature spontanee. Ho scritto centinaia di lettere sia nella Svizzera tedesca che in Ticino. Ho avuto alcuni colloqui con Head Hunter che scuotono la testa per la difficoltà che ho a trovare lavoro, ma non si stupiscono visto la mia età e il mercato aperto con europei che si offrono a salari impensabili per poter mettere un piede in CH, fare esperienza e poi continuare alla ricerca di un nuovo lavoro, distruggendo il mercato locale.
    Nonostante diversi lavori temporanei, anche in altri campi, il mio CV non migliora col tempo. I “buchi” diventano sempre di più, i soldi per formazioni sempre di meno così come il mio sempre-grande-entusiasmo. Dopo 10 anni posso dire di essere molto stanca… mi chiedo spesso cosa fare. Ho solo 53 anni e la pensione è lontana. Investirei anche in un’altra formazione se sapessi di poter trovare lavoro… ma dopo 2-3 anni di formazione non sarò sicuramente più giovane. Dopotutto con la mia esperienza possso già fare oggi tante cose, anche se non esattamente le stesse che ho fatto fino ad ora. L’essere umano ha la capacità di imparare ed adattarsi. Basta introdurlo in una mansione! Basta dargli un lavoro!
    Questa è la mia esperienza… ho fatto solo del mio meglio… non so dove ho sbagliato. Continuerò a cercare :-) auguri a tutti

  6. salve sono Giovanni sono italiano vivo e lavoro in italia, la mia compagna svizzera DOC ha 49 anni e mia figlia di 7 vivono in Ticino, e’ piu’ di un anno che ha perso il lavoro, venditrice 3 lingue e con tanta esperienza nel settore cosmetica e non solo. Mi permetto di dire alla faccia della poca disoccupazione che lo stato svizzero elogia. Abbassare tassazioni o fare formazione x altri lavori (rinserimento) costa troppo allo stato, tutele lavorative x una donna madre non esistono d’altronde una bella frontaliera costa meno sia allo stato che all’ azienda .
    Spero nel divino, che possa trovare lavoro ma come e’ in tutti i paesi senza raccomandazioni non vai da nessuna parte.
    E’ troppo facile prendersela con i frontalieri e non con gli industriali caro stato Svizzero.
    Scusateni x il mio sfogo ma questo e’ il mio pensiero.

    saluti

  7. Un messaggio di speranza. Avavo gia messo la mia storia un po di tempo fa. Ora il lieto fine per incoraggiare tutti a non perdere la speranza. Io sono ticinese ma sto a Zurigo, compio 60 anni a fine dicembre sono stato spintonato al pre-pensionamento dalla mia ditta a 58 e con la magra pensione non ci vivo. Ho cercato per quasi due anni e mandato fuori piu di 600 applicazioni, ottenuto un colloquio e quando pensavo di dover passare dalla cassa d’integrazione all’assistenza sociale il miracolo. Via LinkedIn ho avuto una proposta e adesso lavoro come informatico (che non é la mia specialita di lavoro ma il mio hobby…) da quasi un mese. Sperando che duri saluto tutti e vi faccio i miei migliori auguri.

  8. Salve ho 57 anni e sono Infermiere specializzato presso una ASL del Centro Italia, U.O.Psichiatria. Vorrei fare un’esperienza lavorativa nel mio settore, presso una struttura nel Canton Ticino. Sono disponibile anche part-time, non mi spaventa né la mia età – e per questo motivo non deve spaventare neanche i lettori del mio annuncio – né la mia richiesta insolita. Motivo: non considero la mia storia lavorativa essere alle conclusioni, anzi. Ho studiato moltissimo nell’arco di questi ultimi 20 anni, ho messo a punto dei criteri di lavoro che desidero ardentemente poter mettere a confronto in un ambito territoriale diverso, ma non troppo lontano geograficamente. Chi mi ha compreso, si faccia avanti. Il resto sono tutte chiacchiere inutili. Grazie

  9. Buongiorno.
    Ho 59 anni, da un anno senza lavoro a causa della mia età. Ma chi sono. Sono commerciante diplomato, albergatore diplomato, studiato alla Cornell Università in America e parlo 5 lingue. Sono piena di grinta e volontà e posso lavorare tanto bene come un 30 enne, anzi meglio perché abbiamo l’esperienza, la forza, flessibilità, puntualità e la sincerità. Siamo capaci di lavorare in un Team, creare un Team e motivare un Team e siamo capaci di delegare.
    Perché non troviamo lavoro ????

  10. Fa più di due anni e mezzo che non lavoro, apparentemente uno dei problemi, ma come dicono è l’età ed il costo che implica ad un’impresa, invii migliaia e migliaia di curriculum-vitae per email, per posta, personalmente e neanche una sola intervista, un curriculum che considero molto buono in molti aspetti ma per la mia età o per che non entro dentro il profilo o lo chiami come voglia, ma dobbiamo sommare anche altri punti importanti, primo che ci sono molte imprese che contrattano apprendista che lavorano come una persona normale ma con un salario molto ridotto, hanno uno o due persone con contratto fisso e 5 apprendista; secondo, non c’è controllo sulle imprese che contrattano ad assolo frontalieri; terzo, non si dà privilegio di contrattazione nella offerta di lavoro ai disoccupati; quarto, non abbiamo la possibilità di realizzare corsi speciali che c’aiutino ad entrare nel mercato di lavoro attuale senza costo alcuno per che pagati ci sono molti ma impossibile da realizzarli poiché la nostra economia personale e seriamente distorta e logicamente con zero possibilità di fare qualunque cosa, quinto, tutto sommato e sicuramente con più cose che analizzare mette in evidenza ad un sistema che ha dimenticato totalmente una frangia importante di lavoratori di più di 50 anni che possiamo dare ancora molto a questo paese, e rifiuto totalmente che siamo cari per le imprese, ma bene direbbe che le imprese col pretesto della crisi approfittano della situazione per riempirsi le tasche, contrattando apprendisti, tironcino, stage, ecc.

    Volevo anche risaltare al mio messaggio anteriore, che sono sposato con due figli di 11 e 13 anni, e non prendo più la disoccupazione, lavora solo mia moglie ed io prendo una assegnazione integrativa che per certo non arrivo a nessuna parte. Spero che abbiamo sinceramente fortuna con questa proposta.
    saluti a tutti

  11. Buongiorno a tutti,
    Ho 56 anni, sono un’impiegata commerciale, disoccupata dal mese di ottobre 2012, per cui da quasi un anno, e sono preoccupata perché vedo che ci sono poche prospettive di trovare un altro lavoro, anche se cerco di essere positiva. Dalle testimonianze riportate e dalle informazioni dei media, purtroppo si sa che al momento attuale le possibilità di impiego sono ridotte sia per gli over 50 e per i giovani.
    Ho seguito uno stage di 3 mesi presso l’ospedale a Lugano, propostomi dalla Labor transfer, un ente che collabora con l’Ufficio del Lavoro, pensando questo mi permettesse poi di avere delle facilitazioni di trovare un impiego presso l’ente ospedaliero, ma così purtroppo non é stato!

  12. Burn out, mobbing,…tanto parlare ma nessuno ci aiuta. Ho 49 anni, nei ultimi mesi ha resistito finché potevo, ho cercato aiuto dai sindacati, dall’ ispettorato di lavoro, mi sono rivolto alla Mobbing Zentrale Schweiz…nessuno mi ha dato un aiuto…adesso sono disoccupato. In Ticino la manodopera frontaliera aumenta giornalmente. Per me, 49 enne non c’é posto, sono troppo vecchio. Sarò molto diretto, credo che bisogna aumentare le tasse alla manodopera frontaliera e aumentare dei minimi salari per le persone domiciliate in Svizzera. In fine, diminuire la manodopera frontaliera affinchè si trova occupazione per noi “vecchi”.

  13. Mi complimento con il o i promotori di quest’iniziativa. Sono anch’io uno dei tanti cinquantenni Ticinnesi, ex bancario che oggi vive alla giornata tentando di rimanere a galla. Non posso contare su un lavoro retribuito che mi dia la possibilità d’arrivare a fine mese. Mi sto inventando di tutto: faccio qualche ora di pulizie per una ditta a 15 franchi e 30 centesimi lordi all’ora, faccio qualche manutenzione di giardini e di stabili con piccoli interventi per qualche coppia anziana, per arrotondare l’attuale miseria che riesco a raccimolare con una mia piccola attività di consulente indipendente. Ormai l’unica strada per noi vecchi inutili è quella dell’attività indipendente, se ci riesci; perché prima ancora di poter iniziare devi combattere con una miriade di uffici e ufficiali statali ottusi e con leggi e regole oggi senza senso, che ti mettono il bastone nelle ruote ancora prima che si possa dare la prima pedalata. Non ho molta speranza sulle possibilità che quest’iniziativa possa effettivamente darci un beneficio, ma è comunque encomiabile il tentativo. Tanti auguri a tutti.
    Pietro

  14. Ho letto gli altri commenti, che dire? Alla fine tutte le storie si assomigliano purtroppo. Anche io faccio parte di questa categoria. Ho 55 anni e dopo aver perso il mio lavoro di capovendita per una multinazionale nel 2007 è iniziato il mio calvario. Prima la disoccupazione, decine e decine di domande d’impiego, risposte parificabili all’1% e colloqui avuti da poter contare sulle dita di una mano. Ho tentato di lavorare in proprio dando fondo alle ultime risorse finanziarie (compreso il II pilastro) ma non è servito a nulla. Ho fatto ogni tipo di attività per stare a galla, compreso il broker assicurativo, ma nulla. Nel 2011 ho perso la casa e la famiglia. Per sopravvivere ho dovuto rivolgermi all’assistenza e per alcuni mesi addirittura ho lavorato nei mercati cittadini dietro ad una bancarella di prodotti alimentari. L’esperienza? Non interessa a nessuno, a chi ci governa men che meno. Nessuno farà nulla per noi sebbene, almeno qui in Ticino, l’equazione sarebbe alquanto semplice. Ci sono più di 54’000 frontalieri e siamo in circa 15 – 18’000 disoccupati residenti. Credo che non ci voglia molto a capire come risolvere la cosa. Ovviamente però ci sono troppi interessi e benefici finanziari in ballo a cui i datori di lavoro non vogliono rinunciare. Quindi va bene che loro diano lavoro ai frontalieri ma allora forse si potrebbe chiedere loro che per ogni frontaliere presente in azienda abbiano l’obbligo di versare un importo minimo di almeno 500 Franchi che dovrebbero servire per creare un fondo di supporto ai disoccupati residenti prima e a creare e attivare strumenti per la creazione di nuove opportunità professionali poi.

  15. Ho 55 anni, vivo in Ticino e non lavoro dall’inizio del 2012. Ho una lunga esperienza come dirigente nei settori dell’industria, dell’informatica e come consulente. Mi sono mantenuto professionalmente aggiornato conseguendo, fra il 2009 ed il 2012, una laurea, un paio di difficili certificazioni internazionalmente riconosciute nel mio campo di attività e corsi linguistici con attestazione del livello raggiunto regolarmente conseguita. Ho inoltre seguito diligentemente tutte le indicazioni degli uffici del lavoro del Canton Ticino e del corso per quadri disoccupati al quale mi è stato dato modo di partecipare 2012 e, nonostante non abbia mai cessato di cercare un’altra occupazione, non sono ancora riuscito a ricollocarmi.
    Ho anche partecipato a svariati concorsi per l’Amministrazione Cantonale e Federale, per i quali disponevo dei requisiti richiesti, senza mai riuscire nemmeno ad arrivare ad un colloquio di selezione. Questo dimostra come non solo il settore privato ma anche quello pubblico perseguano, di fatto, una politica discriminatoria nei confronti di chi ha 50 anni e più.
    La concorrenza di lavoratori provenienti dall’area Schengen (che in Ticino ha raggiunto livelli abnormi), l’attuale stato dell’economia e le previsioni per il suo futuro andamento rendono inoltre difficile pensare ad una attività in proprio in grado di neutralizzare le conseguenze di questa insensata quanto diffusa politica nella gestione delle assunzioni.
    E’ ora che la politica prenda coscienza del nostro problema e se ne occupi. Non è con le artefatte metodologie di calcolo del numero dei disoccupati in Svizzera o con le statistiche fuorvianti della SECO volte a minimizzare che si risolvono i problemi!

  16. Ho 58 anni abito a Zurigo e dopo 18 anni dedicati a una grande ditta informatica internazionale sono stato costretto a una pensione anticipata visto che il mio gruppo è stato dissolto e che eliminavano persone sopra i 50 a tutto spiano. Purtroppo la magra pensione che ricevo non basta a sbarcare il lunario quindi sono alla ricerca di un attività che mi permetta di viviere decentemente complementando la pensione.
    Da gennaio cerco lavoro a tempo pieno e sono iscritto alla cassa di integrazione (che ci ha messo 6 mesi per cominciare a pagare ma queste è un altra storia). Mando fuori una media di 6-10 applicazioni alla settimana quindi diciamo piu di 50 fino ad ora. Due soli colloqui fino ad ora e entrambe le volte mi si è detto che sono troppo qualificato anche se vista la pensione non cerco piu salari al livello che avevo o lavori con lo stesso grado di responsabilita.
    Ho un dottorato presso ETHZ e una vasta esperienza internazionale in IT, Product Management e Marketing ma l’esperienza fatta fino ad ora dice che nessuno vuole gente della mia eta. Anche per posizioni per le quali sono perfettamente qualificato o lavori che non sono al livello di quello che avavo ma che posso svolgere perfettamente.

    Per ora ho ancora piu o meno un anno di disoccupazione ma poi…

    E in effetti bisogna che i nostri politici si occupano del problema degli ü50 (über 50 ) come ci chiamano qui. Magari cominciando a scriverci? Ci vogliono incentivi come per esempio io ricevo gia una pensione dal secondo pilastro ma se lavoro bisogna ugualmante pagare io e il datore di lavoro contributi. Se si potesse rinunciare si avrebbe un vantaggio. E magari una sovvenzione fra i 50 e l’eta di pensionamento anticipato. Inoltre incentivi alle ditte per assumere persone sopra i 50.

    Vedremo…

  17. Ho 52 anni, ex funzionario di banca e da 2 anni alla ricerca di un occupazione nel settore finanziario o anche in nuove professioni.
    Malgrado la mia disponibilità ad accettare salari medi (4000 fr mese) in Ticino noi 50e + siamo praticamente scaricati e lasciati al nostro destino. Lo stato come ben sapete ti assiste con la disoccupazione per un periodo limitato dopo vige l’arte del arrangiati. Mi chiedo come tutto questo rimanga nascosto al pubblico e con questa iniziativa si possa smuovere le acque anche se per il sottoscritto forse troppo tardi.
    Sperem , barcollo ma non mollo

  18. È diventata una società di squali, milioni stanziati per salvare l’economia, quando sono proprio le stesse leggi economiche a far affondare i cittadini nella povertà. Il sostegno statale agli individui ed alle famiglie verrà sempre meno. È un dato di fatto che dobbiamo accettare e prepararci ad un futuro nero. Ma noi 50enni che fine faremo? Tutta la nostra esperienza accumulata non conta nulla? Cerchiamo di far partire, a livello nazionale, questa iniziativa coinvolgendo più persone! L’unione fa la Forza! Non dobbiamo piangerci addosso, ma agire!

  19. Salve, mi chiamo Francesco e anche io come molti ho subito un licenziamento e sono in cerca di un lavoro in Ticino.
    Ho 53 anni e dopo 10 anni di lavoro, hanno rotto il rapporto di lavoro. Vorrei che in Svizzera, non ci sia questa difficoltà nel trovare nuovamente un lavoro anche alla nostra età.
    L’esperienza deve contare.
    Se queste testimonianze possono essere d’aiuto ben venga.
    Buona giornata
    Francesco, Ticino

  20. Ho 58 anni, da oltre 2 anni in cerca di una occupazione nel settore finanziario. molti contatti e conoscenze, ma nemmeno uno che mi ha chiesto quali “pretese salariali” potessi avere. tanta esperienza, serietà, onestà, 4 lingue, disponibilità, ottima reputazione. tutte cose che non sono nel bilancio, e quindi senza valore. e un ex-collega, 61 anni, pre-pensionato al 90pc, che lavora 10 ore come sempre, e quindi “pagato” dalla pensione, a profitto della banca e del dipendente, una vergogna.

Rispondi a Marcel Clicca qui per cancellare la risposta.